Inutile negarlo, questa è una domanda che si pongono in molti: qual è il nesso tra tatuaggi e ricerca del lavoro? Si tratta di un argomento non solo molto dibattuto, ma anche decisamente delicato da trattare. Per questo motivo è importante cercare di capire cosa dice la legge in merito e quali possono essere le interferenze che un tattoo può avere con l’iter di ricerca del lavoro.
Ci si pone la domanda proprio in questo periodo perché i media internazionali hanno dato una notizia che ha fatto discutere non poco. Nella vicinissima Francia un uomo tatuato in ogni parte del suo corpo è stato costretto a lasciare il suo incarico come insegnante d’asilo. L’uomo è stato destinato all’insegnamento a bambini più piccoli e non è stato licenziato, ma la notizia ha fatto discutere così come la motivazione addotta.
I dirigenti dell’istituto scolastico hanno, infatti, fatto presente che l’uomo spaventa i bambini con il suo aspetto ed è per questo motivo è stato allontanato da alcune classi. Una scelta forte e di certo non isolata. Non mancano anche in Italia dei casi di questo tipo e, anzi, in alcuni casi anche più impattanti.
La situazione italiana: com’è visto il rapporto tra tattoo e ricerca del lavoro
Lasciando da parte il caso d’Oltralpe, cerchiamo di capire quella che è la normativa italiana. Quest’ultima non vieta i tatuaggi sul lavoro anche se ci sono delle eccezioni. Le forze dell’ordine e i facenti parte dell’esercito italiano non possono avere tatuaggi troppo visibili o con segni e simboli vietati dalla legge. Pertanto, se si hanno dei tattoo grandi e visibili è utile sapere che bisognerà optare per un altro posto di lavoro, magari nel privato o nella pubblica amministrazione, dove la presenza di un tattoo non è vietata dalla legge.
A quanto detto, però, è utile aggiungere delle precisazioni. Di solito, soprattutto quando si cerca lavoro nel privato, si deve sempre ricordare che ogni datore di lavoro può essere libero di valutare in base a quella che è la sua discrezionalità una serie di fattori, tra cui anche la presenza di tattoo.
Il consiglio, quindi, è quello di provare per quanto possibile a nascondere il tatuaggio con abbigliamento o make up. Si tratta, del resto, di una accortezza da prendere solo in orario di lavoro. Si deve anche dire, a onor del vero, che i datori di lavoro che hanno questo preconcetto sono sempre meno. Sempre più persone sono, infatti, sono aperte a ogni tipo di tattoo e non hanno pregiudizi in merito.