Si sente sempre più spesso parlare di tatuaggi realizzati con la tecnica del puntinismo: si tratta dei cosiddetti tatuaggi dotwork.
Si tratta di una tendenza emersa prepotentemente specialmente nell’ultimo periodo e che, da qualche tempo a questa parte, inizia a manifestarsi abbastanza frequentemente.
La moda dei tatuaggi realizzati con la tecnica del puntinismo fa riferimento a una corrente artistica francese, che sdoganò, alla fine del XIX secolo, questo stile pittorico. Il primo fu il pittore Georges Seurat, padre del puntinismo che è diventato ispirazione per questi tatuaggi.
Dopo oltre 100 anni, infatti, la tecnica pittorica è sbarcata anche nel mondo del tatuaggio. Qui è stata ripresa in maniera fedele solo che, al posto del pennello, si ha l’ago della macchinetta del tatuatore.
Cosa caratterizza i tatuaggi dotwork
Questi tatuaggi sono caratterizzati dal loro essere molto particolari: tanti puntini, uno vicino all’altro, formano esattamente l’immagine che si desidera riprodurre. Ecco, quindi, che si nota che viene utilizzata esattamente la stessa tecnica dei pittori di fine ‘800. Tuttavia, questa tipologia di tatuaggi è stata “avvistata” per la prima volta in Polinesia e, nel giro di pochi anni, è sbarcata anche in altre parti del mondo e, naturalmente, nel nostro paese.
Per realizzare dei tatuaggi che richiamino quanto più possibile la forma pittorica di cui si tratta, vengono usati puntini di diversi colori e grandezze, così da ricreare forme e contrasti e da dare profondità al disegno stesso. L’effetto è di quelli che lasciano a bocca aperta ed è per questo motivo che sempre più persone vogliono un tatuaggio di questo tipo. È come avere sul proprio corpo un quadro: le braccia, le gambe o altre parti del corpo fungono da tela per una vera e propria opera d’arte.
I soggetti da preferire per la tecnica del puntinismo
Non resta che rispondere alla domanda iniziale: quali sono i soggetti che vanno per la maggiore?
Ce ne sono tanti perché, come detto in precedenza, questa tipologia di tatuaggio prende sempre più piede. Naturalmente, le idee che stiamo per dare non sono assolutamente vincolanti, perché si tratta solo di spunti. Vediamo, quindi, cosa si tatua solitamente chi sceglie il dotwork come tecnica per il proprio tattoo.
Sono davvero tantissimi i suggerimenti. C’è chi si tatua dei mandala, chi dei simboli astratti, ma non solo. Qualsiasi soggetto può essere ricreato con questa tecnica ed è per questo motivo che è importante andare a scegliere il migliore per le proprie esigenze. In alcuni casi, proprio come accade per i quadri dipinti con questa tecnica, si vedono dei veri e propri capolavori impressi sul corpo di chi vuole un tatuaggio di questo tipo.
Basta cercare in rete degli esempi, per trovare un’idea da cui trarre spunto. Ogni idea, poi, potrà essere personalizzata in base alle proprie esigenze e ai propri gusti, affidandosi alla bravura del tatuatore scelto per la realizzazione della stessa. In alcuni casi, come detto, vengono fuori dei veri e propri capolavori, che sono l’espressione della maestria dell’artista e che richiamano quelli che furono i preziosi guardi dell’Ottocento.