Sono in tanti che ogni giorno chiedono, sia in rete che nello studio, se sia possibile un licenziamento a causa di un tatuaggio. Del resto, negli anni addietro non era così remota questa ipotesi ed è lecito porsi la domanda anche oggi. Sebbene la percezione che si ha delle persone tatuate sia radicalmente cambiata e cresce a dismisura il numero di chi ha almeno un tattoo sulla propria pelle, è utile fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Lavoro e tattoo: licenziamento a causa di un tatuaggio
Cerchiamo di rispondere: si può rischiare il licenziamento per un tattoo? Abbiamo chiesto agli esperti di dirci la loro e di indicarci cosa dice la legge in materia. Ricordiamo, infatti, che dietro un licenziamento da un posto di lavoro non può mai esserci il libero arbitrio del titolare, ma si devono seguire quelle che sono le norme in materia.
Nell’ordinamento italiano non esistono leggi che vietano di mostrare i tattoo in pubblico. Del resto si tratta della pelle e del corpo di una persona.
Le forze dell’ordine sono l’unica eccezione che conferma la regola. Sia esercito che forze dell’ordine richiedono ai loro appartenenti di non mostrare i propri tatuaggi in pubblico. Attenzione: questo non vuol dire che è vietato averne, ma solo che non devono essere visibili in base a quella che è la disciplina militare. Questo anche perché si tratta di segni di riconoscimento che, soprattutto in alcuni casi, sarebbe preferibile non mostrare. Un caso, ad esempio, è quello di coloro i quali svolgono delle operazioni sotto copertura. Un segno distintivo come un tattoo potrebbe mettere a repentaglio la propria incolumità.
E in tutti gli altri casi? Non c’è alcuna norma chiara e scritta in materia.
C’è da dire che sebbene alcune aziende abbiano imposto nel loro regolamento interno la mancanza di tattoo, una richiesta di questo tipo è stata ritenuta discriminatoria e, quindi, inaccettabile. Anche chi ha dei tattoo ha diritto a lavorare.
Ma si rischia il licenziamento per un tatuaggio? Vediamo anche in questo caso cosa ci dice la legge. Anche qui manca una normativa chiara e univoca in materia.
Tuttavia è bene sottolineare che un tatuaggio potrebbe non fare assumere un dipendente. Del resto nessuno può costringere il titolare di una azienda ad assumere persone che non ritiene consone al decoro della sua attività. Molte aziende, ma anche molti studi professionali richiedono una certa sobrietà che si deve sempre garantire. Alla luce di quanto detto è semplice farsi un’idea di quello che comporta avere un tattoo sulla propria pelle in termini di lavoro, sia per l’assunzione che per il licenziamento.