Si parla spesso della correlazione tra tatuaggi e salute e, altrettanto spesso, si vengono a creare dei luoghi comuni e dei falsi miti che vale la pena sfatare.
Un tatuaggio non porta con sé alcuna malattia. Naturalmente, si deve sia prestare attenzione nella scelta di un bravo tatuatore, che operi in un ambiente pulito, sicuro e con strumenti sterilizzati e monouso, sia nella scelta dei coloranti utilizzati per la realizzazione del tattoo, che devono anch’essi essere sicuri e approvati.
Detto questo, è utile capire quali sono i falsi miti che sono stati raccontati nel corso degli anni in merito ai tatuaggi.
Miti da sfatare: tattoo e salute
Spesso si sente dire che chi ha un tatuaggio non può più donare il sangue. Sarà vero? La risposta è, naturalmente, negativa. Non è vero che non si possono più fare donazioni di sangue se si ha un tatuaggio sulla propria pelle e questo è il primo, diffusissimo mito da sfatare.
Attenzione, questo non significa che appena fatto un tattoo si possa immediatamente donare il sangue. C’è un periodo di 4 mesi in cui questa azione è da evitare. Naturalmente, possono essere effettuati nello stesso periodo tutti i controlli di routine che prevedono prelievi del sangue.
Si tratta di un accorgimento che ha un senso logico. Chi ha appena effettuato un tattoo è più a rischio infezioni di altri ed è per questo che è preferibile evitare donare del sangue che, alla fine, potrebbe risultare inutilizzabile. Dopo 4 mesi tutto torna alla normalità e i donatori, o chiunque voglia effettuare una donazione di sangue, possono tornare a farlo senza il minimo problema.
Molti falsi miti da sfatare riguardano anche il connubio tra tatuaggi e risonanza magnetica. Spesso si tende a pensare che chi fa un tattoo non può più fare un esame di questo tipo che, però, in moltissimi casi è di importanza vitale per l’individuazione di patologie varie ed eventuali. Ma è proprio così? Anche in questo caso si devono fare le dovute precisazioni, dato che si tratta di allarmismo.
A destare problemi sono soprattutto i colori contenenti metalli. Oggi come oggi sono pochissimi i tatuatori che li utilizzano, preferendo dei colori che via via sono diventati sempre più naturali e con meno metallo all’interno. Ecco, quindi, che il problema viene risolto in questo modo. Se, invece, per il proprio tattoo sono stati utilizzati dei colori di questo tipo, si potrebbero avere dei risultati dell’analisi un po’ falsati. In questo caso, si deve guardare la grandezza del tattoo e il fatto che questo sia colorato o nero. In alcuni casi, i medici che devono eseguire questo tipo di esame tendono a informare il paziente della possibilità di avvertire una sensazione di calore.
Come si nota, se si sceglie un bravo tatuatore, in grado di garantire l’utilizzo di ottimi prodotti, di strumenti giusti e sicuri, il pericolo per la salute si minimizza al punto tale da essere irrilevante. Bisogna sempre informarsi prima di effettuare un tattoo da questo o da quel tatuatore e scegliere solo il meglio per la propria pelle.
Link all’immagine: https://www.npr.org/sections/health-shots/2018/01/21/576472207/when-a-tattoo-means-life-or-death-literally?t=1557815785874